“Vengono Per Vedere; Vengono Per Essere Visti.” -OVID

I cavalli sono così intuitivi da percepire l’atterraggio di una mosca su una singola ciocca di pelo. Una bella e affascinante abilità di consapevolezza evolutiva. Una volta ho osservato una capra che non veniva notata mentre inghiottiva l’intera coda di cavallo di una donna. La donna se n’è accorta solo quando ha raggiunto il ferma-capelli. Eppure nel momento in cui la mosca si posa sul corpo del cavallo, quest’ultimo contrae quel particolare muscolo per allontanare la mosca. Molti non sanno che i nervi sotto la nostra pelle sono perfettamente in grado di percepire, proprio come i nervi del cavallo.

Questo fa sorgere una domanda.

Perché molti di noi non ne sono consapevoli?

Gli eventi inaspettati per un cervello non addestrato, sono eventi che individualmente possiamo percepire come completamente inattesi o come qualcosa non minaccioso. Il cervello non addestrato può vedere ma non assistere. Ecco perché molti hanno quello che chiamano Déjà vu.

Quando scrutiamo il nostro ambiente lo facciamo alla ricerca di un pericolo. Il cervello umano non addestrato ama prendere scorciatoie mentali e vuole attribuire un grado maggiore di realtà alle cose che notiamo al di fuori del nostro corpo. Lo fa perché la maggioranza si identifica con il proprio Io. Esiste l’IO ed esiste il MONDO. Ci sono io e ci sei tu, cose separate.

Tuttavia, proprio come gli agricoltori che piantano il mais in più file per una migliore impollinazione, anche noi leggiamo questo testo e percepiamo ogni parola della frase come un insieme dotato di significato. Non notiamo ogni lettera indipendente dal resto. Coloro che lavorano la terra non piantano un chicco di mais perché una sola pianta di mais avrà una produzione minima, così come l’uso di una sola lettera non potrebbe mai produrre una frase. 

Ogni lettera di questo testo è una unità singola ma il significato più ampio del testo dipende dalla disposizione delle lettere e lo scrittore deve disporle in uno schema riconoscibile. Come l’agricoltore e il suo grano: la nostra percezione fa sì che le parole lavorino insieme. Questo evento avviene con l’idea che l’insieme sia maggiore della somma delle sue parti; questa è la Psicologia della Gestalt.

Naturalmente ciò si basa solo sul mondo esterno. Sono fermamente convinto che con l’uso dei social media i cervelli non addestrati lavorino con modalità inversa della Gestalt, nel tentativo della società di spingere l’io interiore verso l’esterno. Sui social media l’individuo tende a contare più del collettivo. Una implosione che ha effetti deleteri sui giovani. I pensieri sono cose e una volta raggiunto un determinato
livello di illuminazione nei nostri viaggi individuali, non passerà inosservata.

A causa del costante abbattimento di tutto mediante la nuova storia programmata, la nostra coscienza quotidiana ama dare la colpa a ciò che accade al di fuori della nostra mente. I programmati vogliono “buttare via il bambino con l’acqua sporca”, come direbbe Thomas Murner.

In altre parole, molti eliminano il bene mentre cercano di eliminare il male. La loro attenzione si dirige verso la figura che sta loro davanti, ignora lo sfondo e nota le cose che si muovono prima di quelle che sono ferme. Proprio come il cavallo che istintivamente agita i muscoli contro la mosca fastidiosa, il cervello non addestrato ignora istintivamente la percezione, contemplando senza sforzo tutto ciò che si trova dietro gli occhi: il Sé (che è collegato alla Fonte Ultima). E’ l’uso volontario della “ignoranza” – Alan Watts. Molte persone spesso non pensano con il cervello della loro testa, a meno che non ci sia qualcosa di sbagliato. Non ho mai sentito dire da un’altra persona: “Sto bene
di testa”. Si tratta sempre di un mal di testa. Eppure, “Tutto ciò che vediamo o che sembra, non è che un sogno nel sogno” – Edgar Allan Poe. La nostra coscienza interiore è perfettamente in grado di cambiare le nostre percezioni esterne.

Con la pratica, siamo in grado di riconoscere e categorizzare con chiarezza una vasta quantità di stimoli simultaneamente: perché molti di noi non ci provano nemmeno?

Non sto scrivendo queste sciocchezze per influenzare idee, credenze o opinioni radicate; non voglio farlo. Così come il denaro non ha valore per me, il controllo su un altra persona non ha sostanza. Siamo QUI per imparare. Ognuno di noi sta percorrendo il proprio viaggio e nel mio, io sto solo attraversando il vostro.

Grazie per avermi ospitato. Tuttavia, ogni lavoro che facciamo qui, che sia cattivo o buono, influisce sul conscio e sull’inconscio collettivo. “Non presto alcuna attenzione alle lodi o ai biasimi di nessuno. Seguo semplicemente i miei sentimenti” – Wolfgang Amadeus Mozart. Siamo un trasferimento di energia e l’energia può anche essere creata. La creazione è reale quanto l’universo in continua espansione. Mi dispiace, Émilie du Châtelet ma non sono d’accordo con te.

Potremmo guardare a questo e chiederci il PERCHÉ stante l’infinito numero di livelli diversi, campi di studio e universi paralleli. Alcuni lo chiamano il Trilemma di Agrippa. Un’onda bellissima che non finisce mai e di questo sono grato.

Solo per questo momento, voglio fare un passo avanti.

Spiegare come il cervello può raggruppare le cose per interpretare il mondo. La teoria della Gestalt utilizza la somiglianza, la vicinanza, la continuità, l’inclusione, la chiusura e la disconnessione. Le chiamano leggi.

Alcuni di noi considerano le leggi come facoltative e seguite solo dalle persone oneste. La prima volta che ho incontrato un “popolo” onesto è stato quando ho trovato Disclosure News. Noi siamo la nostra autorità ultima e chiunque di noi potrebbe considerarsi una persona onesta ma se molti a volte non possono fidarsi della propria percezione ingannevole perché dovrebbero cedere la loro autorità mentale ad un altro per creare una legge? Sono in un sonno profondo (voce di Yoda).

Dobbiamo capire che possiamo avere grossi problemi con il branco se teoricamente o realisticamente non seguiamo le leggi. In ogni caso, la scelta e le ripercussioni sono in definitiva nostre (per ora) e le leggi non sono sempre giuste. L’umanità è in continua evoluzione e i più giovani ne pagano il prezzo (per ora). Ho una storia a cui sto lavorando che vi spiegherà perfettamente tutto questo, ho solo bisogno di un po’ di tempo non lineare per disporre correttamente le lettere. In ogni mia interazione, la fede e il destino vogliono che sia uno scambio reciproco. Io do la mia gloria alla Fonte Ultima, per me va bene qualunque sia il nome che gli altri Le danno.

• Somiglianza di gruppo: creare un modello di cose che si appartengono.

• Prossimità del gruppo: quanto sono vicini nello spazio. 

• Continuità del gruppo: modelli che creano una figura intera. 

• Inclusività del gruppo:  vedere tutti gli elementi di una immagine prima di vedere le varie parti. 

• Chiusura del gruppo: vedere solo una parte di una immagine e poi riempire mentalmente gli spazi vuoti con ciò che si presume ci sia; questo è un gioco rischioso, “Presumere fa di ‘te’ e ‘me’ un ‘culo'” – non so chi l’abbia detto. Scusate la parolaccia.

Potremmo parlare del fatto se questi raggruppamenti ci hanno avvantaggiato nel complesso della evoluzione o se nel complesso hanno rallentato la nostra coscienza collettiva. Tuttavia, questi sono pensieri per un’altra volta quindi per ora li rimetteremo nel fiume che scorre sopra il nostro chakra della corona. Personalmente ritengo che non ci siano errori.

Poiché l’egoistica attenzione cosciente ci permette di scrutare rapidamente l’ambiente in cerca di pericoli, molti si lasciano spesso ingannare o persuadere dagli altri, inconsciamente o meno.

Per usare un’analogia rinnovata di Alan Watts, quando un pipistrello a caccia di insetti sopra il mio fienile usa il suo sonar per cercare in tutte le direzioni un buon pasto, il sonar non riconoscerà lo spazio in cui non c’è alcun oggetto da far rimbalzare al mittente. È esattamente così che gli occhi prestano attenzione a ciò che alcuni percepiscono come importante. Prestano attenzione solo a ciò che i loro specifici valori o credenze dicono loro, poi reagiscono o non reagiscono.

Una azione sostenuta da una convinzione, per la società può essere estremamente benefica o estremamente distruttiva. E proprio come le leggi, le credenze o i valori della maggioranza non sono sempre ciò che è giusto per la maggioranza stessa o per l’individuo. Ma non sono nemmeno sempre sbagliati. Quando si parla della Terra come soggetto singolo come un chicco di mais, potrebbe sfuggire che noi esseri umani possiamo rapidamente diventare pericolosi per essa. Siamo una popolazione molto variegata, numerosa e piena di opinioni, a un solo clic di distanza l’uno dall’altro, con convinzioni solide e con accesso ad armi avanzate e distruttive.

Spero proprio che saremo prudenti con queste armi. La razza umana è molto importante. Come fanno molti a trascurare le cose più importanti se tendono a percepire la somma come maggiore delle sue parti? E’ un collettivo malato che tenta di implodere.

Non sono preoccupato: non ci riusciranno mai. Coloro che credono di avere l’autorità non hanno mai vinto né mai vinceranno. E se gli ET nello spazio osservassero il nostro pianeta e decidessero di non esplorarlo perché sembra sicuro e costante? Dubito fortemente che verranno quando saremo pronti. Loro capiscono la probabilità infinita. D’altra parte è del tutto possibile che questa popolazione numerosa e supponente sia proprio ciò che ci tiene al sicuro e in movimento; questo fa sorgere un’altra domanda che affligge molti: “Siamo soli nell’universo?”. Forse la mia vera domanda è: se non fossimo soli nell’universo, se ne accorgerebbero?

Riconoscere gli spazi tra gli oggetti è compito del pipistrello quanto il nostro, anche se è più facile ignorare e lasciare che l’istinto alterato prenda il sopravvento. Quando ignoriamo gli stimoli familiari e sicuri, la nostra mente butta via continuamente input per fare spazio a ciò che ci disturba; questo è normale e va bene. Tutto va bene con moderazione; tuttavia, se lo facciamo troppo spesso proveremo infelicità, rabbia, ansia, tristezza, preoccupazione, dolore o paura.

Le persone che si sentono tali perché percepiscono molti degli eventi belli che accadono intorno a loro come sicuri e costanti, dimenticano quindi di prestarvi attenzione. Oppure non si accorgono di minacce come una capra che si mangia la coda di cavallo o il borseggiatore che ha imparato la teoria della Gestalt e l’ha usa contro di loro.

Invece, se molti riuscissero a superare la sensazione del “ho sempre ragione” … Stanno sprecando il loro tempo con questo. Supponiamo che riescano a superare l’idea che solo le loro convinzioni contano e che solo i loro valori sono corretti. In questo caso, potrebbero essere grati per tutti gli altri esseri umani che non sono d’accordo con loro, che pensano in modo diverso, che agiscono in modo diverso o che hanno un aspetto diverso dal loro. 

Non si dovrebbe voler controllare un altra persona con il proprio punto di vista personale su questo mondo esterno che stiamo vivendo tutti insieme. La rabbia genera rabbia e l’odio genera odio. È semplice. Siamo fortunati che nella nostra razza ci sia una tale varietà, un numero infinito di varianti perché se non ce ne fossero così tante, finiremmo per non avere più perché da chiedere. Vedremmo gli altri come sicuri e costanti e di conseguenza, potremmo ignorare la nostra stessa esistenza. Potrebbero affidare tutto a un umano che si crede l’autorità. “Potresti essere amato e poi essere amato?” – Bob Marley.

Tutti noi dovremmo sapere che la differenza tra gli oggetti conta quanto l’area tra ciò che è simile, ciò che è diverso e i momenti che ci tolgono il respiro. Questo è L’Altro (non siamo solo l’Io e il Sé); se non li avessimo, potremmo cessare di esistere.

Prendiamo ad esempio questa immagine: senza lo spazio, non saremmo in grado di vedere i puntini sulla tela. 

Ora voglio fare un passo indietro. L’uomo che ha dipinto il quadro qui sopra ha sicuramente capito che lo sfondo costituisce una parte essenziale della nostra esperienza totale. Aveva capito la figura e lo sfondo e lo aveva capito 56 anni prima della teoria della Gestalt.

Se conoscete una varietà di teologie e filosofie, questa affermazione potrebbe interessarvi più di altre. Se notiamo che tutto nell’Universo è un disegno, allora lo spazio tra questi punti dà vita a questo capolavoro. 

I puntini scintillanti nel cielo notturno ci sono familiari come quando ci guardiamo allo specchio ma è nello spazio tra il punto in cui vi trovate e il vetro, che prende vita la bellezza che siete VOI, assolutamente perfetti al livelli base così in cui siete. Nessuna etichetta, nessuna parola o sentimento offensivo, solo voi. E proprio come le stelle nel cielo notturno, siete completamente unici, un capolavoro della vostra stessa percezione.

Se ci prendiamo il tempo di fare un passo indietro e di prestare attenzione ai nostri momenti medi di tutti i giorni, diventeremo come questo quadro, nel senso che ogni piccolo punto che viene alla luce è un evento separato da cui dipende l’intero quadro. E ogni punto del disegno non avrebbe senso se non esistesse l’intero quadro.

L’universo ultimo non potrebbe esistere senza ognuno di noi e ognuno di noi non potrebbe esistere senza l’universo; questa è l’interazione del Io, del Sé e del Altro. So di essere qui perché posso vedere VOI. Prego che gli altri possano vedere me, voi e se stessi.

Se come collettività riusciamo a rimuovere alcuni dei concetti che riteniamo veri al 100% e a spostare la nostra attenzione sullo sfondo o su ciò che è immobile e costante, possiamo diventare consapevoli che la nostra esistenza è sia esterna che interna. Se spegniamo il nostro sonar e smettiamo di identificarci solo con ciò che è tangibile, potremo iniziare a CONOSCERE gli spazi intermedi. Potremo sentirci più connessi con gli altri e comprendere meglio la loro prospettiva.

Molto presto diventeremo troppo avanzati per la guerra e il controllo. Ogni persona con cui interagiamo può insegnarci qualcosa su noi stessi e insieme possiamo ad acquisire la capacità di guardare all’intero quadro…

La vita è una domenica a La Grande Jatte e la musica suona dall’altra parte dell’acqua. Riuscite a sentirla?

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Paulo Coelho

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